Il CVE è salvo (per questa volta), ma c’è una alternativa
La buona notizia del giorno è che il database delle vulnerabilità CVE è stato nuovamente finanziato dall’agenzia per la cybersicurezza americana (CISA). Il programma rischiava infatti di chiudere improvvisamente per mancanza di fondi. Ad ogni modo l’UE si è dotata da qualche mese di un database analogo.
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