Il commento più chiaro sul caso Hannoun è (come spesso accade) quello del giornalista Sergio Scandura

Quali che siano le posizioni di ciascuno sul ‘tema’, sembra che non sia chiara a molti una dirimente ‘stronzatina’: le attività di intelligence trasposte pari-pari in una indagine della procura non sono consentite e si confida che sia ancora così per uno Stato di Diritto e non il suo opposto. Altrimenti, la ‘giudiziaria’ diventa un mera polizia politica, idem la magistratura ‘requirente’. Valga per qualsiasi attività di intelligence: che provenga da Servizi italiani e non, che provenga da apparati al servizio del destinatario di un mandato di cattura emesso dalla Corte Penale Internazionale e non.

In materia di “trasposizioni” il caso Iuventa è quello più recente e più indicativo - già vergognoso di suo per come venne imbastito, concluso poi col proscioglimento delle ONG davanti al GUP di Trapani dopo sette anni (sette) di procedimento e accuse infamanti di contiguità coi trafficanti libici rese virali a mezzo stampa - ha ancora molto da ‘insegnare’. L’elenco è lungo e si potrebbero pur mettere in inventario molti altri casi recenti finiti nel nulla.

“Vi è il pericolo che si privilegino discutibili strategie intese a valorizzare ai fini di una condanna, elementi sufficienti solo per aprire un’inchiesta”,

scriveva Giovanni Falcone nel libro Cose Di Cosa Nostra, scritto a quattro mani con Marcelle Padovani.

“Trascurare l’accertamento dei singoli reati-fine imputabili ai membri delle organizzazioni mafiose, ritenere di poter far derivare la responsabilità degli imputati in ordine al delitto di associazione per delinquere soltanto da «indizi» che consentono di qualificare gli imputati stessi come mafiosi, significa incamminarsi per una falsa scorciatoia, illusoria quanto pericolosa; una siffatta impostazione è suscettibile di interpretazioni soggettive ed arbitrarie, e i ripetuti insuccessi giudiziari di indagini istruttorie condotte con tale metodo costituiscono la riprova che tale via non è praticabile”*:

sostennero Giovanni Falcone e Giuliano Turone al convegno Tecniche Di Indagine In Materia Di Mafia, tenuto a Castel Gandolfo nel lontano giugno 1982. Passaggi che tornano alle mente.

A Falcone (giustamente) interessava vincere i processi di Mafia: e non certo perderli per scivolose vie politiche o gestioni mediatiche ‘a sbraito’ sempre impiattate per via politica.

L’accusa

“è largamente costruita su elementi probatori e valutazioni giuridiche di fonte israeliana”

senza possibilità alcuna di controllo e verifica ed

“è singolare che la prova di possibili collegamenti tra i destinatari di queste somme e Hamas sia data solo da report che vengono dall’autorità militare israeliana o dai loro servizi segreti”

ha osservato ieri Alessandro Diddi sul Messaggero.

“Va verificata la modalità con cui sono state recepite dalle autorità italiane” le informative israeliane e “sarebbe grave” se fosse un “recepimento atipico in assenza di attività di riscontro”

osserva Giandomenico Caiazza oggi sul Domani.

L’inchiesta Hannoun lascia dubbi sul terreno anche a giuristi e avvocati che non sono certo cooptabili all’archetipo ‘toghe rosse’.

Ove non bastasse, in delle due inchieste già archiviate a carico di #Hannoun, quella del 2010, procura e GIP hanno entrambi convenuto e ritenuto come materiale israeliano sia

“impossibile da utilizzare perché spesso raccolto senza l’osservanza dei principi fondamentali che regolano l’acquisizione delle prove nel nostro ordinamento”.

Come spesso accade da quel tot di decenni a questa parte, che il Cossiga ministro dell’Interno sembra un ricordo lontano e non dovrebbe esserlo se la Memoria ha ancora un futuro, il rischio è che poi si vada ritualmente per pericolose scorciatoie da puro frontismo e ‘guadagno’ politico, con patente cambio di ‘destinazione d’uso’: da un Stato Di Diritto a uno Stato Di Polizia. A maggior ragione ‘oggi’ in epoche di tossiche viralità social, pure spesso gestite dai leader in capo delle nazioni. Putin ringrazia, Trump e ‘Bibi’ pure, sustainer retequattristi idem.

Chissà se si potrà mai riflettere su queste ‘stronzatine’ senza che i frontisti-a-sbraito ti diano del filo Hamas o dell’antisemita: ma la vedo dura.

Shalom Chaverim

@politica

    • Calosoma sycophanta@c.im
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      2
      ·
      16 hours ago

      @Phosphoros44
      Eh, già.

      Peccato che “la gente” che i servizi potrebbero far sparire, senza processi, senza garanzie, senza rumore, potrebbero essere innocenti, potrebbero essere i tuoi amici, potrei essere io, potresti essere tu.

      Gli amici di Alemanno, da quando in carcere c’è finito lui, sono un po’ meno convinti che si debba “buttar via la chiave”, di “non farli respirare”.

      Pensare di non essere in ballo, che arbitrio e sopruso tocchino solo gli altri, non funziona.
      @macfranc @politica

      • @Sicofante @macfranc @politica infatti continuando così si finirà come in francia che dovrà dichiarare lo stato di emergenza nazionale: poi vediamo dei nostri diritti del piffero che ce ne facciamo.

        Le persone che non condividono i principi cardine della costituzione, ovvero i 12 articoli, non devono manco poggiare il piede su suolo italiano.

        • Calosoma sycophanta@c.im
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          2
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          14 hours ago

          Articolo 2
          La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

          Non sarà che bisogna proprio difendere i “diritti del piffero” e non accettare che si possa “far sparire certa gente” per potersi qualificare come persone che “condividono i principi cardine della costituzione”?
          @Phosphoros44 @macfranc @politica

            • macfranc@poliversity.itOP
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              15 hours ago

              @shumann78 ma è così che funziona lo stato di diritto: la norma stabilisce fondamentalmente ciò che è vietato e, di conseguenza, tutto ciò che non è vietato è consentito.

              Io sono libero di credere che al posto del presidente della Repubblica e delle camere venga insediato il consiglio dei Mullah e che il manuale di D&D prenda il posto della Costituzione. Anche se credo questo, i diritti civili e sociali non possono essermi alienati.

              Non esiste un articolo della Costituzione che imponga a ogni cittadino o a ogni visitatore straniero di professare particolari convinzioni! Se esistesse non sarebbe una Costituzione laica

              @Phosphoros44 @Sicofante @politica