• macfranc@poliversity.it
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    10 days ago

    @mau per evitare di stabilire una quota arbitraria per il quorum, come fa @maddmaths , dovremmo agganciare il quorum all’affluenza dell’ultima elezione politica nazionale (o alle ultime 2 o 3). Finché non lo faremo, alla luce dell’attuale partecipazione al voto, avranno successo solo quei referendum che scatenino la parte emotiva dell’elettorato

    @politica

      • macfranc@poliversity.it
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        9 days ago

        @mau

        Quella di mettere il quorum alla metà dei votanti alle ultime politiche era la mia idea.

        Sappi che si tratta di un’idea ventilata spesso da politologi e costituzionalisti

        Però quella di @maddmaths ha il vantaggio che effettivamente invoglia al voto

        Certo, ma mi sembra troppo ancorata alla percentuale attuale di astenuti. Il problema è l’astensione fisiologica: Cosa succede se l’astensionismo fisiologico dovesse aumentare al 75%? In casi del genere, Dovresti modificare quel modello. E in presenza di uno scenario di grande astensionismo, partecipazione limitata, e politica ancora più elitaria e basata sulla cooptazione, ci sarebbe ancora la volontà e la capacità politica per farlo?

        @politica

    • max@poliverso.org
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      9 days ago

      @macfranc

      Ma perché dovremmo avere un quorum su referendum abrogativi, che trattano materie di importanza X, quando sui referendum costituzionali, che trattano materie di importanza X^2, non c’è nessun quorum?

      • macfranc@poliversity.it
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        9 days ago

        @max il motivo è abbastanza semplice: i referendum costituzionali vengono indetti solo se:

        1. il parlamento ha approvato in 4 passaggi la modifica costituzionale a maggioranza semplice, ma senza raggiungere i 3/4 +1 in una delle due camere in almeno uno dei 2 passaggi
        2. se almeno 5 consigli regionali o se il 15% dei parlamentari di una sola delle due camere o se 500.000 cittadini hanno richiesto il referendum

        In questo scenario, abbiamo quindi una modifica che ha passato 4 volte il vaglio del Parlamento. Si tratterebbe quindi di una modifica legislativa ad alto impatto che ha superato il vaglio della maggioranza dei delegati in Parlamento. Pertanto la modifica costituzionale ha bisogno sì di un suffragio universale per la conferma, ma si tratterebbe di una modifica già ponderata. A quel punto, se la partecipazione fosse bassa e vincesse il NO, sarebbe solo una evidente conferma che il Parlamento non ha capito che quella modifica non è di interesse per la maggioranza dei cittadini.

        Nel caso dei referendum abrogativo, invece, l’abrogazione di una legge può essere richiesta da una ridotta minoranza della popolazione: praticamente l’1% dell’elettorato, ossia la metà dei follower di Lorella Cuccarini su Instagram!

        Se Lorella Cuccarini chiedesse di firmare con SPID l’abolizione della pesca sportiva, probabilmente avremmo 200 mila persone che votano sì e 10 mila pescatori che si vedrebbero negare un diritto.

        Il quorum, perciò, tutela la minoranza debole dall’arbitrio di una minoranza più numerosa, combattiva e organizzata.

        Spero di essere riuscito a spiegare il motivo per cui un quorum deve esistere all’interno di uno scenario referendario di carattere abrogativo.

        • Ann(in)a@livellosegreto.it
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          8 days ago

          @macfranc @max ma io per questo sarei d’accordo ad alzare il numero di firme necessarie per poter chiedere un referendum, almeno a 1 milione o più. Una volta però che le firme ci sono, che il referendum è ritenuto ammissibile dalla corte costituzionale (perché non è vero che si fanno referendum su ogni sciocchezza), che si sono chiuse le scuole, convocatə scrutatorə, mandati i carabinieri a presidiare le urne, ecco a quel punto bisognerebbe lasciare che decida chi si prende la briga di votare.

          • macfranc@poliversity.it
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            8 days ago

            @Ann_in_a quindi tu stai proponendo di inasprire subito gli ostacoli alla democrazia diretta (aumentare il numero minimo di firme da raccogliere) in cambio di cosa? Del rischio di ritrovarti abrogazioni vincolanti volute da una minoranza aggressiva della popolazione? Rifletti su cosa significa tutto questo e su quale sarebbe l’impatto.

            Aumentare gli ostacoli alla democrazia diretta è sempre la risposta sbagliata. Ritenta o sarai più sfortunata 🤣

            @max

            • max@poliverso.org
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              8 days ago

              @macfranc @Ann_in_a

              Non vedo il problema, se una minoranza aggressiva vuole eliminare una legge è la maggioranza va al mare, per quanto mi riguarda è giusto che vinca la minoranza aggressiva.

              L’esempio che fai tu secondo me non considera che se esiste la legge sulla pesca è perché la maggioranza delle persone di questo paese l’hanno voluta (alla fine il parlamento rappresenta la maggioranza dei cittadini, piaccia o no) quindi qualunque legge ha alle spalle un grande gruppo di cittadini, se a difendere una legge voluta dalla maggioranza dei cittadini restano solo quattro gatti pescatori vuol dire che non era vero che quella legge interessa a così tante persone.

              Insomma, o la maggioranza è titolata sempre a decidere per tutti oppure non lo è mai.

              Se le persone contrarie ad una legge sono più di quelle favorevoli, anche se i contrari sono i follower della Cuccarini secondo me quei contrari sono titolati a decidere.