Da Labodif
Lei è Elena Linari, fortissima calciatrice italiana.
Ha 31 anni. Gioca nel campionato inglese, con le London City Lionesses e nella nazionale italiana.
In campo è una leader silenziosa, fuori è un esempio di impegno e consapevolezza.
Ieri sera il suo monologo a Le iene ne è stata dimostrazione limpida. Ascoltate.
“Fin da piccole ci hanno insegnato che il calcio è per i maschi. E che le femmine fanno danza o pallavolo.
Il rosa da una parte e l’azzurro dall’altra.
Eppure nel mondo di donne che giocavano a pallone ce n’erano già migliaia.
Oggi io gioco in Inghilterra il campionato più importante al mondo. E indosso la maglia dell’Italia, il paese più bello al mondo.
Adesso finalmente la musica sta cambiando ovunque. Il movimento femminile ha fatto passi da gigante, anche se qualcuno si è fermato alla preistoria. “Andate a lavare i piatti”, ci dicono ancora.
“È solo un mondo di lesbiche” insinua qualcun’altro.
Stereotipi banali, commenti inutili ma purtroppo ricorrenti. Io ho le spalle larghe. E mi sono fatta scivolare addosso anche tutta la merda che mi è arrivata quando ho fatto coming out. Ma là fuori ci sono donne che hanno paura ancora di schierarsi. Ragazze che soffrono, bambine che sperano di crescere in un mondo migliore. Abbiamo sofferto, pianto, lottato perché nessuno ci considerava. Stavamo crescendo ma non volevano ammetterlo.
E infatti fino al 2022 ci hanno considerato dilettanti.
Genitori se vostra figlia vuole giocare a calcio lasciatela libera di sognare e di amare chi vuole, di correre dietro un pallone con il sorriso sulle labra perché è la cosa più bella.
E se qualcuno si ostina a dirvi cosa dovreste fare e chi dovreste essere voi mettetevi un paio di cuffie alle orecchie, alzate il volume e seguite il vostro cuore”.
Fantastica. Grazie a nome delle bambine che siamo state e di quelle che verranno.
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